La discussione sulla determinazione di una cifra spartiacque fra giusto stipendio e sfruttamento è uno dei temi più chiacchierati in Italia.
Il salario minimo, negli ultimi giorni, è il tema su cui la politica italiana si sta dividendo, alimentando la battaglia fra i vari schieramenti. Le opposizioni, tolto Renzi ed Italia Viva, hanno presentato un testo da discutere in Parlamento ma, al momento, il disegno di legge è rimasto in commissione alla Camera: la maggioranza lo sta bloccando con un emendamento soppressivo. Se l’attacco del centrodestra riuscisse completamente nel suo intento: la proposta sul salario minimo verrebbe immediatamente bocciata.
Alcuni quotidiani, però, hanno rivelato che uno spiraglio di apertura potrebbe arrivare proprio dal vertice della maggioranza: Giorgia Meloni. La premier, infatti, avrebbe detto di essere favorevole al confronto sul tema del salario minimo. Elly Schlein non vede l’ora.
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Schlein pronta ad incontrare Meloni
Elly Schlein ha accolto con entusiasmo la possibile apertura della presidente del Consiglio, annunciando che: “Per il salario minimo sono disponibile a un incontro con lei anche domattina. Sono felice di leggere che ci sarebbe un’apertura della presidente del Consiglio a un confronto nel merito, allora la maggioranza ritiri l’emendamento soppressivo“. Da Palazzo Chigi non è arrivata nessuna risposta.
Il centrodestra, però, non ne vorrebbe proprio sapere di rinunciare all’emendamento che sta bloccando tutto. “Pur senza volere politicamente infierire – ha spiegato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera – la situazione consiglierebbe, ma servirebbe buonsenso, di posticipare la discussione in Aula prevista per il 28 luglio, e ciò se ci si vuole realmente confrontare nel merito della proposta. Diversamente, le opposizioni potranno godere di qualche ora di propaganda, ma senza che ciò serva a dare alcun beneficio concreto a quei lavoratori che dicono di volere tutelare“.